In occasione di Marmomacc 2012, l’Associazione Nazionale Le Donne del Marmo conferisce il ‘Premio Donna del Marmo 2012’ all’architetto di fama internazionale Zaha Hadid per i progetti realizzati con l’azienda veronese Citco, che ha presentato una serie limitata costituita da sei grandi pannelli marmorei realizzati su disegno di Zaha Hadid Architects.L’ archistar irachena non ha potuto ritirare personalmente il Premio, per sopraggiunti impegni. Il Premio è stato ritirato da un’associata dello studio Zaha Hadid Architects.
Presenti alla cerimonia di premiazione presso lo stand Citco la vicepresidente dell’Associazione Carla Zusi e alcune Donne del Marmo, tra cui l’artista Margherita Serra, oltre a Valentina Fraccaroli e Camiran Rasool rispettivamente presidente e amministratore delegato di Citco.
Il “Premio Donna del Marmo” viene assegnato dall’Associazione Nazionale Le Donne del Marmo ogni anno durante Marmomacc a personalità che abbiano valorizzato il materiale “marmo” con il loro lavoro di architetti, progettisti, designer, artisti, imprenditori. Il premio è stato tra l’altro conferito negli anni precedenti anche a Patricia Urquiola e a Mario Botta.
Il progetto: sono stati presentati sei pareti marmoree di cui verranno realizzate solo 3 copie ciascuna, vere e proprie sculture in pietra naturale giocate su toni neutri e dall’effetto tridimensionale e chiaroscurale. Fonte di ispirazione la natura stessa della pietra nella sua geologia, come dichiara la Hadid. L’incontro tra Citco e Zaha Hadid Architects ha avuto origine durante il Salone del Mobile di Milano 2012 dove l’azienda ha presentato una prima serie di superfici firmate dall’archistar che sono state inserite nel Padiglione The Secret Garden da lei progettato e collocato all’interno dell’Orto Botanico dell’Accademia di Brera. A questo primo episodio di grande successo Citco ha deciso di dar seguito sviluppando con lo studio londinese progetti nuovi ed esclusivi nella direzione della sperimentazione.
Di seguito alcuni punti della motivazione per il conferimento del “Premio Donna del Marmo 2012”:
“Più volte abbiamo sottolineato durante gli eventi che hanno richiesto la presentazione della nostra associazione, il valore aggiunto dato dalla capacità, più frequentemente femminile, di coniugare sentimento e razionalità, relazione virtuosa che tra l’altro caratterizza anche la progettazione architettonica. Destinare il nostro annuale riconoscimento all’architetto Zaha Adid ci è sembrato senz’altro pertinente.
Il Premio Donna del Marmo 2012 diventa un tributo perfettamente allineato con gli obbiettivi della nostra associazione pensando che l’architetto Zaha Adid abbia recentemente prestato le proprie competenze e declinato le sue esperienze collaborando con la ditta Citco e inventando per questa una gamma di superfici a testurizzazione complessa realizzate in preziosa pietra naturale: la pietra viene trattata come in altorilievo così da assumere virtualmente e in poco spessore (questa è la sfida!) profondità e volume evidenziati dal gioco delle ombre e dal colore nonché dalla ricchezza della pietra prescelta, che possono arricchire uno spazio anche nel senso di dargli maggiore pregio. Si tratta di materiale naturale plasmato e reso “artefatto” da una “mano” sapiente. Oggi la mano sapiente è in realtà una serie di macchinari a controllo numerico che plasma la pietra, la intaglia, la leviga e lucida”.
Il premio consegnato dall’artista stessa, Margherita Serra, scultrice e architetto è la scultura, dal titolo “Intersezioni”, realizzata in marmo statuario di Carrara, esemplare unico. Margherita Serra vive e lavora a Brescia e Carrara. Fa parte oltre che dell’Associazione Nazionale Le Donne del Marmo – del direttivo del gruppo europeo degli Architetti Artisti Ligne et Couleur di Parigi ed è membro dell’Associazione Sculptors Guild di New York. E’ presente in innumerevoli mostre e simposi che l’hanno portata ad essere conosciuta in campo nazionale ed internazionale. La città di Matera le ha concesso nel 1993 uno spazio demaniale nei Sassi affinché potesse svolgere e divulgare la propria arte in un ambito di così grande suggestione attraverso mostre e scambi culturali.