Ogni anno, dal 2007, l’Associazione Nazionale Le Donne del Marmo conferisce un riconoscimento, il Premio Donna del Marmo, a chi abbia contribuito con la propria arte, professionalità o dedizione alla diffusione dell’utilizzo del ‘marmo’ termine da intendersi nella sua accezione arcaica, cioè quella di qualsiasi roccia ricercata, plasmata e impiegata per le realizzazioni più svariate, da quelle monumentali a quelle correnti.
L’Associazione, nel corso del tempo, ha più volte sottolineato quanto il binomio “arte-ruolo femminile” rappresenti un incontro capace di coniugare sentimento e rigore, relazione virtuosa che caratterizza linguaggi artistici differenti ed in particolare la scultura – tema cardine del decennale dell’Associazione.
Manifestazione e sintesi di questo incontro si trova nella ricerca artistica di Eva Sørensen, cui viene conferito il Premio Donna del Marmo 2016. L’artista, da oltre quarant’anni, è tra le firme più note dell’arte europea, fra i più noti artisti danesi contemporanei.
La sua poetica è riconosciuta a livello internazionale per uno sviluppo artistico unico – riconoscibile sia nei disegni eseguiti con inchiostro di china su carta che Vincenzo Agnetti definì “sculture bidimensionali” sia per le sue celebri sculture in granito verde di Montorfano / Mergozzo, su cui traccia linee e solchi – mappature che esplorano, come fossero narrazioni, le interconnesioni tra uomo – natura.
La poetica sorensiana – nelle parole di Oystein Hjort – è centrata sulla “natura nascosta” delle cose, sulla presenza in esse di rapporti organici e di strutture immutabili che nel suo lavoro cerca sempre di rispettare. Quando la natura traccia una linea, è sempre quella giusta…Eva rende visibili, se così si può dire, i rapporti e le strutture che dormono nelle cose. I suoi disegni non sono che la versione bidimensionale del suo lavoro sulla pietra: si possono leggere come paesaggi o traduzioni cartografiche delle superfici irregolari e ondulate del sasso.